Certo che Reggio Emilia sarà anche un pustà z ((postaccio)), ma a guardarci bene ci sono proprio delle brave persone ((non è vero)).
Ok, una piccola , disinteressata segnalazione:
mentre di questi tempi 2.0 i più sono soliti affidare il loro disperato messaggio nella bottiglia alla stolida corrente di Facebook, due sociopatici (un archeologo e un altro pazzoide che non ho ben capito che lavoro fa) hanno realizzato un documentario su un flusso ben più influente sulla storia della nostra terra: quello dell’acqua.
Se avete la disgrazia di vivere a Reggio, Modena o Mantova, accattatevelo in edicola allegato alla Gazzetta. Quando urlante sono stato trascinato in catene da alcuni amici in un cinemetto d’essai a vedere la presentazione di tale documentario, non mi aspettavo una tale mole di materiale interessante e spunti di riflessione.
Beh insomma, giudicate un po’ voi (oltre a comprarvi i giornalini di donne nude, ovviamente)…
Le vie dell’acqua
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Grazie zio Giorgio, sono l’archeologo sociopatico che ha ideato il
documentario da te recensito…..resta inteso che vivere a Reggio Emilia,
Mantova, Ferrara, Modena è in quest’epoca scellerata un autentico incubo
antropologico e sociale….l’unica attrattiva di queste terre, quella delle
paludi e delle pioppete, è stata inesorabilmente cancellata dalle rotonde
(PORCO DIO CANE SIIIII LE ROTONDE DI MERDA!!!!!!!) e le maisonette.
Saluti
Caro Archeologo Sociopatico,
che dire, spero tanto che il vostro bel progetto di riscoperta s’ingrossi dell’interesse della gente pian piano sino a diventar fiume, oppure più sbrigativamente che il Po si incazzi una volta per tutte e spazzi via tutte queste rotonde, questi assessorucoli e questa gentaglia del cazzo che altro non siamo.
Ma dove vorreste vivere voi due?
Non so, l’Emilia a me non fa così schifo…o meglio la gente non è tutta gentaglia, mentre sugli assessorucoli potrei concordare.